APOTECAchemo: farmaci oncologici preparati da un robot

 

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Per nuove tecnologie si intende lo sviluppo di discipline tecniche e scientifiche atte a studiare tutto quello che possa essere funzionale alla soluzione di problemi pratici, all’ottimizzazione di procedure e alla scelta di strategie per raggiungere un obiettivo prefissato.

Sanità e tecnologia sono due ambiti che procedono di pari passo: il bisogno di una, porta allo sviluppo dell’altra. Nell’ultimo decennio grazie alla ricerca si è arrivati ad una profonda evoluzione dello studio e dell’approccio alla malattia che ha portato ad una conseguente nuova considerazione del malato e dei suoi specifici bisogni.

Lo sviluppo tecnologico ha garantito una risposta sempre più specifica ai bisogni di un ambito tanto delicato quanto quello sanitario attraverso l’implementazione delle innovazioni tecnologiche applicate al campo della salute. Il sistema APOTECAchemo ideato e realizzato dal gruppo Loccioni ne è la prova tangibile.

Questo sistema che garantisce i massimi standard di qualità e controllo per i preparati anti-tumorali è stato adottato lo scorso Maggio dall’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.

“Quello di Perugia è stato un percorso di qualità iniziato circa tre anni e mezzo prima dell’istallazione del sistema Apoteca” spiega Alessandro D’Arpino, responsabile del Laboratorio di Galenica Clinica del Santa Maria della Misericordia.

“La decisione di acquisire il sistema da parte dell’azienda ospedaliera di Perugia è nata dalla profonda convinzione che le preparazioni antitumorali che andiamo a realizzare possano essere pericolose in determinati casi” continua Alessandro D’Arpino.

Quando si parla di farmaci antitumorali vengono presi in considerazione preparati con un indice terapeutico molto basso, vale a dire farmaci in cui la dose terapeutica del preparato è molto vicina a quella tossica.  È intuitivo capire quindi come anche il più piccolo errore nel dosaggio possa avere un effetto tossico nel paziente.

Apoteca attraverso  tre fasi: quella di prescrizione, allestimento e somministrazione, gestite interamente dal database Log80, garantisce la creazione di un prodotto efficace,sicuro e di elevata qualità.

La fase di prescrizione viene gestita attraverso la redazione di protocolli validati sia dal medico che dal farmacista, dopodiché viene generata la prescrizione stessa che sarà poi resa visibile nella farmacia. In farmacia, sempre attraverso la compilazione del database, si conferma la prescrizione e vengono preparati i singoli prodotti per l’allestimento.

“La novità, oltre al sistema di per sé, risiede nel fatto che Apoteca riesce a mettere in comunicazione dei reparti che prima non lo erano” ci spiega Sonia Cucchi, Public Relation Manager della Loccioni. “Non c’è più un medico che scrive una ricetta a mano. Stessa ricetta che a sua volta verrà consegnata poi al farmacista che dovrà leggerla e interpretarla”. La macchina riesce infatti a mettere in connessione  continua il reparto con la farmacia garantendo anche un maggior controllo del preparato.

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La fase vera e propria dell’allestimento viene gestita da un braccio robotico antropomorfo che riproduce esattamente gli stessi passaggi che, senza Apoteca, sarebbero stati eseguiti da un tecnico specializzato. In questo modo viene garantita anche la sicurezza dell’operatore non  più messo a contatto con diretto con i farmaci cancerogeni. Il tecnico può infatti gestire la preparazione grazie ad  un’interfaccia touch screen che permette di comandare la macchina alla quale arrivano direttamente tutti gli input per l’allestimento.

Attraverso la tracciabilità e il minuzioso controllo di qualità di tutte le fasi del processo, Apoteca offre una maggiore sicurezza e qualità dei preparati che sarebbero assicurati con difficoltà attraverso un allestimento manuale.  APOTECAchemo inoltre,  garantisce l’ottimizzazione degli avanzi di produzione. Le piccole quantità di farmaco che rimangono all’interno dei flaconi vengono infatti riutilizzate per tutto il tempo di stabilità chimica del prodotto.  “Spesso molti farmaci, una volta aperti, vengono buttati via sotto consiglio delle aziende farmaceutiche. Secondo attuali studi farmaceutici è stato invece constatato che alcuni farmaci seppur sulla carta dichiarati scaduti, restano validi per mesi” spiega Claudio Loccioni, direttore della Loccioni Humancare. “Apoteca grazie  alla sua tracciabilità riesce ad analizzare quando il farmaco realmente non sia più utilizzabile e tutto ciò genera una quantità enorme di risparmio”.

“Il vero vantaggio è di fatto organizzativo” dichiara il direttore della Loccioni Humancare.  “In molti ospedali si tende a lavorare ‘in emergenza’ anche per  attività come quella della produzione di farmaci. Il grande beneficio di APOTECAChemo è che i  prestabiliti iter e passaggi del sistema obbligano a seguire determinati ritmi e tutto ciò allinea la produzione verso un controllo della qualità”.

Il progresso scientifico e le innovazioni tecnologiche applicate al campo della salute oltre a perseguire una corretta governance delle strutture devono infatti garantire una sempre più integrata e ottimizzata assistenza dei servizi offerti ai pazienti. Apoteca nasce proprio da questa esigenza e dalla sinergica spinta innovativa della Loccioni in partnership con il sito Alfa dell’ospedale di Ancona.  “Quello che facciamo è andare a risolvere delle problematiche in diversi settori tra cui la Humancare” racconta Sonia Cucchi.

Il metodo operativo di questa azienda  è infatti quello di “realizzare soluzioni chiavi in mano”dotate di forte know-how tecnico e innovazione integrando tecnologie acquisite tramite collaborazioni con Università e Centri di Ricerca. Tecnologie che vengono poi sviluppate internamente e trasferite nei processi produttivi e comunicativi di industria e servizi per soddisfare esigenze e obiettivi dei clienti stessi.

Dalla base di ciò la Loccioni propone un approccio innovativo alle problematiche che i diversi settori si trovano a fronteggiare.  Oltre alla tecnologia in sé infatti, quello che rende unica Apotecachemo e le strutture che hanno deciso di adottare tale sistema è il principio di condivisione dell’azienda.

“Ogni anno invitiamo tutti gli ospedali italiani e l’anno successivo tutti gli ospedali stranieri che utilizzano il sistema ApotecaChemo, con l’obiettivo di parlare di quello che sarà il futuro della farmacia automatizzata”spiega Sonia Cucchi. “Paradossalmente tutti questi medici e farmacisti, compresi quelli di Perugia,  sono i massimi esperti di automazioni in farmacia ospedaliera” .

APOTECACommunity, la prima rete di utenti APOTECAchemo, nata in Italia sette anni fa da un piccolo gruppo di farmacisti appassionati di innovazione, è diventata oggi un incontro annuale di massima importanza per sviluppare e adattare sempre più il sistema alle esigenze di ospedali e pazienti.

L’obiettivo che si pone la Loccioni attraverso queste community è quello di arrivare a dei parametri che siano univoci per tutti. “Stiamo cercando di fare qualcosa di più del ‘semplice creare una macchina’” spiega Sonia Cucchi. “Perché non tentare di arrivare a dei parametri univoci nel campo delle farmacie automatizzate?”.

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Il sistema di cui oggi anche l’azienda ospedaliera di Perugia si avvale e la community della quale è entrata a fare parte, rappresentano una garanzia di grande sicurezza e tutela per tutti i pazienti oncologici che ogni anno vengono curati al Santa Maria della Misericordia. Un ospedale che sotto la guida del Direttore Generale Walter Orlandi e del Direttore Sanitario Manuela Pioppo ha recentemente ottenuto un importante accredito grazie al servizio svolto dalla Farmacia dell’ospedale.

“Questa centralizzazione è avvenuta solamente per preparati oncologici. Adottare lo stesso sistema anche per altri farmaci porterebbe grandi benefici all’Azienda Ospedaliera come alla Regione stessa” conclude D’Arpino. “L’aspettativa per il futuro è quella di potenziare il più possibile l’attività consentendo all’ospedale di  risparmiare e soprattutto garantendo massimi standard di qualità e controllo per i preparati anti-tumorali”.